Vico Acitillo 124
Poetry Wave

Recensioni e note critiche

Franco Capasso, Miraggi
di Antonio Spagnuolo


Franco Capasso, Miraggi
ed. Fermenti 2003, pagg. 48, € 10,33

In questo oscuro balenare di misteriosi terrori, che attanagliano nella “sospensione”, la febbrile creatività squarcia le penombre per sussurrare lo scandaglio capriccioso ed inesauribile del non finito, una poesia che parli ancora di poesia.

“Con te una due tre volte
ti ho presa anche mentre dormivi
la furia delle tue mani 
il delirio delle tue grida.
Le stanze sono chiuse
il cielo è chiaro
e le stelle pullulano mentre tu ti muovi
contro i vetri
nei paraggi della lampada
l’ardore sopito
lo scempio dei letti.
Non c’è finzione in questo!
Non c’è finzione nella mia storia” (pag. 31).

Una dopo l’altra le fascinose e folgoranti illuminazioni di Franco Capasso scorrono verso una realtà sempre presente e poeticamente in agguato, anche quando la sorprendente sperimentazione del verso – mai deturpato dalla illegibilità – si propone in tutta la sua invadenza.

Franco raccoglie ogni sospensione del respiro per affondare con tutto il corpo nella immediatezza del dire, perché, anche se:

“tutto sarà perduto
rimarranno le pietre
e l’acqua che scrive l’origine
il sigillo dell’urna,
la terra fiorita
raduna ai piedi della montagna
un vivo sole
alla fonte dell’acqua
l’armonia risorge” (pag.19).

Una dilagante amarezza, un quasi rabbioso umor satirico rimandano ad orizzonti benevoli, ove il lettore trova segni di intesa e trionfanti riferimenti del vissuto/protagonista, quasi a voler ripetere con l’autore i momenti ed i movimenti che anestetizzano la irrealtà.
 

12 marzo 2003
Indice generale
Immagine:
Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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