Vico Acitillo 124
Poetry Wave

Recensioni e note critiche
 

Giuseppe Vetromile, Anastasiadi
di Antonio Spagnuolo

Giuseppe Vetromile, Anastasiadi
ed. Basdtogi 2002, pagg.70, € 8,00 


Un itinere verso orizzonti possibili? Si chiede l’autore indicando questo interrogativo come sottotilo della raccolta. Orizzonti verso cui la poesia cerca di giungere in una metafora sempre aperta e suggestiva:

“…neanche la morte potrà convincermi
che la vita è in fondo una vela che va dove il vento vuole
su un mare libero da correnti…” (pag.13)

Quasi un viaggio fra i viaggi che la mente propone alle ali dell’imaginazione e del desiderio, alle ali del sogno e dell’inconscio, alle impossibili raffiche dell’irraggiungibile.

“Navigo sperando pane e felicità
in orizzonti sconosciuti…” (pag.54)

Stanze e soffitti, pareti e vetrate, figure e ombre, luminosità e angolature, sono le suggestive frenetiche apparizioni che tra verso e verso Vetromile ci propone con una perfetta aritmia ritmica della composizione.

L’esperienza di vita quotidiana si amalgama con le motivazioni interiori, per le quali la dimestichezza con la parola scritta riesce a imbrigliare e a decantare le scommesse del gioco e della seduzione.

“Soffia, soffia ancora violento. Non ho
altro motore che il sostegno
d’una precisa parola di vento”. (pag.58).

9 gennaio 2003

Indice generale
Immagine:
Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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