Vico Acitillo 124
Poetry Wave

Recensioni e note critiche

Patrizia Cavallo, Sempre aperto teatro
di Raffaele Piazza



Patrizia Cavalli, Sempre aperto teatro, Einaudi,Torino 1999
pag. 140 £. 15000
 

 Patrizia Cavalli, in questa nuova raccolta, raggiunge, nelle varie sezioni che scandiscono il testo, una forte unità di senso per cui il risultato raggiunto si può definire quello di un canzoniere per i nessi che legano i vari componimenti. E’ da notare che nell’ultima parte intitolata ‘Fra tante erbette facili qua e là’, l’autrice, con un tessuto nel quale sono presenti rime apparentemente sparse, si ricollega alle precedenti parti e pare sintetizzarne i percorsi. Epigrammaticità, ironia, quotidiano, eros svelato in sensazioni. dell’anima, sofferto e disincantato nello stesso tempo, sono queste le costanti di questa poetica già presenti nelle precedenti raccolte einaudiane ‘Le mie poesie non cambieranno il mondo’ del 1974 e ‘Il cielo’ del 1981. Qui si nota, pur permanendo le suddette caratteristiche, un elemento di novità, nella più organica costruzione architettonica dei testi; la poesia della Cavalli appare tersa, precisa, levigata, confessione solipsistica di un io che trova la sua identità in una femminilità che cerca, attraverso la scrittura,, di ottenere sintonia con la vita e col mondo, esperienza diaristica, una luogo dove l’elemento biografico, ovviamente vago e traslato. si stempera in un discorso dove la leggerezza e la precisione s’incontrano. nella sezione ‘Donna imponente’ leggiamo questo componimento come gli altri senza titolo:- /Molto piegata messe/ sono nel pensiero// forte del tuo arrivo,/ seduta senza forze/ cedevole di braccia/ arrivi per tua grazia/ per grazia letterale/ del pensiero, mai sazia/ io di te, tu sempre intatta/ ti tengo a me tu ardente// tra le mie vuote braccia/. A volte s’incontrano poesie di poche righe, che proprio per la loro brevità hanno una valenza particolarmente pregnante; nel componimento proprio pubblicato in copertina:-/ O amori- veri o falsi/ siate amori, muovetevi felici/ nel vuoto che vi offro..dove la vicenda personale si estende a quella universale di tutti:,-poesia dalla quale emerge anche fisicità e grazia.

Raffaele Piazza


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Immagine: Antonio Belém, Phorbéa, Napoli 1997


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