VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
I poeti di Otto Anders


Antonio Delfini

   

Per l'armonia della vostra figura
Per andare in paradiso col mio cuore
Per la nostra educazione umana
Quello che penso è un segreto
La prima notte di nozze
La morte di un Fondatore è il principio



Per l'armonia della vostra figura

Per l'armonia della vostra figura,
Italia, è caduta la neve sul mondo
imbiancando le vergogne del tempo.
Avevo bisogno di emozioni
(candelotti di Frosinone per le fumate)
per rinnovare l'intera società:
è ancora una volta la tattica
del principe al lume di candela.
Guarda la realtà: parlano le pareti.
L'amico minacciato di morte,
morte di antica tradizione,
cita a giudizio la storia di Roma
interrogando San Pietro.
Sono gli uomini che piantano,
per desiderio di potere,
la dubbia presenza dell'individuo.
Nessuna previsione è possibile.
Circolava un tempo la poesia,
senza parole, per le vie della morte.
Einaudi da Petrarca a Tobino
sgozza la moglie e si ammazza
è anche la moglie dell'assassino
la tinta brillante del fusto
è il falso allarme sulle condizioni
è un giro vizioso e cretino.
E' oggi il tempo della donna
senza voli e senza pugni.
I maschi sepolti vivi
consentiranno il viaggio ai bambini.
Ho fatto uccidere la giovane moglie
del procuratore del re:
mi assolverete con molte grazie.
Per l'armonia della vostra figura
Italia, mia patria assassinata,
gozzerò tutte le donne del mondo
in un grande campo di grano.

Modena, 12 novembre 1958

Per andare in paradiso col mio cuore

Per andare in paradiso col mio cuore
vado in cerca di belle signore.
E' la mia voce che muore.
Perché Tu non ascolti, o Signore?
Vorrei tu mi armassi la mano
per incendiare il piano padano.

Modena, 12 novembre 1958


Per la nostra educazione umana

Per la nostra educazione umana
per il drammatico scontro dei pensieri
per il minacciato valore individuale
per la politica degli apparati falliti
per il solo coltello nascosto nel bosco
per il senso morale dello spirito bloccato,
la fortunata corsa musicale del territorio
eluderà le truppe di pace e di guerra.

È la minaccia che incombe su Roma
accanto al corpo del padre morto:
che si riapra il sipario sopra la madre
e ne denudi le prostitute fattezze.

Lunga attesa e calunnie non molleranno
l'impudica e sadica ricerca
del bambino di sette anni scomparso:
né canterà l'esecuzione del duca spagnolo,
né mai piú canterà l'usignolo.

La purezza då voti perduti domenica
—nevicate, trombe d'aria, allagamenti—
è come una giovane sposa implorante
(di stupidità universale) l'esordio sessuale.

Nella stanza dove l'uomo giaceva,
ansioso di vita e di grandi parole,
c'è una prova costante e formale
di felice tormento per le vane speranze.

Sono i ladri degli uffici postali
che tengon viva la tensione mondiale;
la magistratura si lamenta, ha paura,
per tre giorni corre a piedi In pianura.

C'è un generale che stabilisce i blocchi stradali
c'è una stufa che scoppia e matura dei cachi:
moriran come bruchi i giornalisti
maiali ingoiando la vita condita coi bachi.

É per la nostra educazione umana
per il drammatico scontro dei pensieri
per il minacciato valore individuale
per la polinca degli apparati falliti
per il solo coltello nascosto nel bosco
per il senso morale dello spirito bloccato,
che dove si restringe il campo con la coda
resta al poeta un suo pensier dettato.

Ma quando in Europa si fa sentire il vuoto
andate allora in Etiopia o in Venezuela:
là troverete una giovane sposa
che corteggia la fidanzata del figlio.

Modena, 13 novembre

Quello che penso è un segreto

Quello che penso è un segreto:
sarà la sospensione dei motivi consueti.
Lei sarà invitata a pronunciarsi.
Pronti per la tregua del testo
saremo esaltati nel valore di una sosta.
La Bugiarda scriverà al generale
pochi giorni dopo la Rivolta.
Negli anni di un'aperta sfida
a una politica totalmente sbagliata,
lei dirà di incontrarsi col figlio
in una posizione tardiva.
Per due ore gli anni importanui
saranno scontati dai minori
nella marcia attitudine dei cuori.
Per lasciare l'Italia, le suade e le donne
bisogna rovesciare la Società Italiana.
È l'intelligente e precisa condizione
che porta l'imbecille al prestigio
di contrastare l'effetto burrascoso
di un incontro senza speranza.
Siamo a Roma alla stazione, sul treno,
oppure in Egitto su una grande barca:
non è il disastro che conta,
è l'assente sospiro che monta.

Modena, 16 novembre 1958


La prima notte di nozze

La prima notte di nozze
mia moglie attende un figlio.
"Non è niente di serio" lei dice
"allo sviluppo occorre fiducia."
Allora io le dissi:
"Tu che della mia vita sei
il cancelliere corrotto e bestiale,
donna trovata cieca nel cuore,
opera di banda orientale,
tu ch'in terra il male volesti
ti prego: ben presto ti sbroglia
il frutto dell'insana voglia!
Hai provocato l'aurora boreale
nel fondo dell'uomo e del male.
Con il cavallo addosso, neppure
un graffio natura ti diè.
Perché - dimmi pure -
volesti crearmi tuo re?"

È grave, il poeta, di morte"
rispose la donna, cercando la sorte
- (la donna che avevo sposato) -
"Tu sei fesso, molesto e cretino
or Di dono il degno bambino."

Pensieri attuali rispondo:
"Non si tocca statuto a Berlino."

Modena, 17 novembre 1958


La morte di un Fondatore è il principio

La morte di un Fondatore è il principio
di una piccola soddisfazione poetica
nella mente serena di un nuovo clima.
È quello che il pubblico dice
quel che fa bene e fa vincere
(parole chiare e gambe sicure)
è il colpo di scena sull'alura panchina
di un grande interrogativo d'artista.
È la coppa di ritorno per l'incontro
dei quattro ragazzi assassini
su una tela abilmente truccata.
È infine perché, dopo la morte
(anche il padre e la figlia uccisi)
tutta la verità si rivela all'esperto.
Esplose a Roma il colpo di scena
sullo sfondo mondano di una visione
delle stelle dei copertoni usati e dell'arte.
Grande corridore il Procuratore
della Repubblica ricorse in Appello.
u la sera che al Pincio avvampante
di un fuoco terribile e antico
circolò la notizia di un tale vestito da morto
che andava per strada gridando: "È risorto."
Le signore eleganti in carrozza
(perdute le tracce del sole morente)
custodivan, gelose, le armi segrete
per uccidere pesci, delfini e lombrichi.
Fu un Colonna che perse la testa nei vichi?
Fu un Orsini o un Corsini che disse di no?
Chi non comparve al pranzo regale?
Perché la Regina, che non era d'Italia,
ruppe il suo mobile immobilismo?
Il Messaggero era listato di nero.
Un medico saccente ma inesistente
trascorse una notte in prigione.
A Recanati, dove nacque il Poeta,
crollò la Canonica salvando il prete.
Il piú grosso pisello del mondo
nutriva in casa un leone.
L'accusa di voler perdere tempo
venne da un falso acquisto di droghe.
Dalla pura verifica della Maggioranza
la posizione diventò insostenibile.

Ecco perché nelle ore del delitto
nella giornata decisiva della Strangolata
con l'alibi crollato della Libertà
con l'ultima mossa reattiva d'Occidente
mentre il generale si dichiara inquieto
io, ultimo contemplatore dell'universo,
ripeto (scrivendo al Caffè per paura dei figli):

La morte di un Fondatore è il principio
di una piccola soddisfazione poetica
nella mente serena di un nuovo clima.

Ma le impronte digitali nella casa della morta
mette il governo in minoranza assorta.

Modena, 29 novembre 1958


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