VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
I poeti di Otto Anders


Raymond Carver

   
1. Voi non sapete che cos'è l'amore
2. Abbi cura
3. Artaud
4. Cacciatore
5. Cosa ha detto il dottore
6. Una pacchia
7. Le pietre azzurre
8. Ultimo frammento



1.  Voi non lo sapete che cos'è l'amore

Voi non lo sapete che cos'è l'amore ha detto Bukowski
Io ho 51 anni guardatemi
sono innamorato di questa pollastrella sono cotto ma anche lei si è fissata
e insomma va bene così è così che deve andare
gli entro nel sangue e non ce la fanno a sbattermi fuori
Le provano tutte per liberarsi di me
però alla fine tornano tutte indietro
Sono tornate tutte fuorché quella che avevo piantato
Ci ho pianto per quella
però in quei giorni piangevo facile
Non datemi da bere roba forte
se no divento cattivo
Posso starmene qui a bere birra
con voi hippies tutta la notte
potrei berne dieci litri di questa birra
e niente come fosse acqua
Ma se tocchiamo la roba forte
mi metto a buttar la gente fuori dalle finestre
butto fuori tutti dalla finestra I'ho già fatto
Ma voi non lo sapete che cos'è l'amore
Non lo sapete perché
non siete mai stati innamorati è chiaro
lo me la faccio con questa pollastrella lei è carina
Mi chiama Bukowski
Bukowski dice con questa vocina
e io dico Che c'è
Ma voi non lo sapete che cos'è l'amore
ve lo dico io che cos'è
ma voi non mi ascoltate
Non ce n'è uno di voi in questa stanza
che potrebbe riconoscere l'amore neanche se si alzasse
e ve lo mettesse nel culo
L'ho sempre pensato che le letture di poesia cignificano svendersi
Guardatemi ho 51 anni e sono stato in giro
lo so che è svendersi
ma mi dico Bukowski
meglio svendersi che morire di fame -
Insomma eccovi qui e tutto va storto
Quel tizio come si chiama Galway Kinnell
ho visto la foto in una rivista
Ha un bel muso
ma è un professore
Cristo figuratevi
È anche vero che pure voi siete professori
ed ecco che sto già insultandovi
No non ne ho sentito parlare
non ho sentito nemmeno lui
Sono tutti termiti
Sarà il mio ego ma non leggo più molto
ma certa gente che costruisce
reputazioni su cinque o sei libri
termiti
Bukowski dice lei
Perché ascolti musica classica tutto il giorno
Non vi pare di sentirla mentre lo dice
Bukowski perché ascolti musica classica tutto il giorno
E sorprendente vero
Non l'avreste mai detto che un brutto bastardo come me
potesse ascoltare musica classica tutto il giorno
Brahms Rachmaninoff Bartok Telemann
Merda quassù non potrei scrivere
C'è troppo silenzio troppi alberi
Mi piace la città quello è il posto per me
metto su la mia musica classica ogni mattina
e mi siedo davanti alla macchina da scrivere
accendo un sigaro e fumo così guardate
e dico Bukowski sei un uomo fortunato
Bukowski l'hai sfangata
e sei un uomo fortunato
e il fumo azzurro galleggia sopra il tavolo
e io guardo fuori dalla finestra su Delongpre Avenue
e vedo la gente che va su e giù per il marciapiede
e tiro dal sigaro così
e poi appoggio il sigaro sul portacenere così
e faccio un respiro profondo
e attacco a scrivere
Bukowski questa sì che è vita dico
va bene esser poveri va bene avere le emorroidi
va bene essere innamorati
Ma voi non lo sapete che roba è
Voi non lo sapete che cosa vuoi dire essere innamorati
Se la poteste vedere capireste quello che voglio dire
Lei era convinta che venissi quassù per scopareProprio così
Mi ha detto che lo sapeva
Merda ho 51 anni e lei ne ha 25
e siamo innamorati e lei è gelosa
Gesù è bellissimo
ha detto che mi strappava gli occhi se venivo quassù a scopare
Ecco, questo sì che è amore
Ma che cosa ne sapete voi
Lasciate che vi dica una cosa
ho incontrato uomini in galera che avevano più stile
della gente che bazzica i college
e va alle letture di poesia
Sono delle sanguisughe che vengono a vedere
se i calzini del poeta sono sporchi
o se gli puzzano le ascelle
Credetemi io non li deluderò quelli lì
Ma voglio che vi ricordiate questo
c'è solo un poeta in questa stanza stasera
solo un poeta in questa città stasera
forse solo un poeta vero in questa nazione stasera
e quello sono io
Che ne sapete voi della vita
Che ne sapete voi di qualsiasi cosa
Chi fra voi l'hanno mai licenziato da un lavoro
oppure ha mai picchiato la sua donna
oppure è stato mai picchiato dalla sua donna
Io sono stato licenziato cinque volte dalla Sears and Roebuck
Mi licenziavano e poi mi riassumevano di nuovo
facevo il magazziniere da loro a 35 anni
e poi mi hanno sbattuto dentro perché rubavo dolci
So cosa cignifica ci sono stato
Ora ho 51 anni e sono innamorato
Questa pollastrella lei mi dice
Bukowski
e io dico Che c'è e lei dice
Penso che sei un sacco di merda
e io dico baby tu sì che mi capisci
E l'unica al mondo
uomo o donna
che me lo può dire
Ma voi non lo sapete che cos'è l'amore
Tutte quante sono tornate da me alla fine
ognuna di loro è tornata
fuorché quella di cui vi ho detto
quella che avevo piantato
Siamo stati insieme sette anni
Bevevamo un sacco
Vedo un paio di dattilografi in questa stanza ma
non vedo poeti
Non mi sorprende
Bisogna essere stati innamorati per scrivere poesie
e voi non lo sapete che cos'è essere innamorati
ecco il vostro guaio
Datemi un po' di quella roba
Così va bene niente ghiaccio bene
È buono è proprio lui
Allora cominciamo questa buffonata
So cosa ho detto ma me ne faccio uno solo
Sa di buono
Okay dunque facciamola finita
dopo però nessuno stia vicino
a una finestra aperta

Traduz. di Riccardo Duranti e Francesco Durante

2.  Abbi cura

Dalla finestra la vedo chinarsi sulle rose
reggendole vicino al fiore per non
pungersi le dita. Con l'altra mano taglia, si ferma e
poi taglia ancora, più sola al mondo
di quanto mi sia mai reso conto. Non alzerà
lo sguardo, non subito. È sola
con le rose e con qualcosa che riesco solo a pensare, ma non
a dire. So bene come si chiamano quei cespugli

regalatici per le nostre recenti nozze: Ama, Onora e Abbi Cura...
è quest'ultima rosa che lei all'improvviso mi porge, dopo
essere entrata in casa tra uno sguardo e l'altro. Affondo
il naso in essa, ne aspiro la dolcezza, la lascio indugiare—profumo
di promessa, di tesoro. Le reggo il polso per avvicinarla ancora,
i suoi occhi verdi come muschio di fiume. E poi la chiamo, contro
quel che avverrà: moglie, finché posso, finché il mio fiato, un petalo
affannato dietro l'altro, riesce ancora a raggiungerla.

Traduz. di Riccardo Duranti


3. Artaud

Tra i geroglifici, le maschere, le poesie incompiute,
si svolge lo spettacolo: Antonin et son double.
Ecco che entrano in azione, evocano i vecchi demoni.
Gli incantesimi, eccetera. Quello alto, dall'aspetto butterato
alla scrivania, quello con la sigaretta e
praticamente senza denti, è incline
alla sfacciataggine, a un certo eccesso
nel discorso, nei gesti. L'altro è prudente,
aspetta circospetto l'opportunità migliore, addirittura si cancella. Ma
in certi momenti fa ancora aperte, impazienti allusioni
alla sua esistenza per necessità arrogante.

Antonin, è proprio vero, non ci sono più capolavori.
Ma le tue mani tremavano quando l'hai detto
e dietro ogni sipario c'è sempre, tu
lo sapevi bene, un fruscio.

Traduz. di Riccardo Duranti


4. Cacciatore

Mezzo addormentato al colmo di questo paesaggio desolato,
circondato da picchi
mi accuccio dietro un mucchio di pietre e sogno
di abbracciare la babysitter.
A un palmo dal mio viso
i suoi tranquilli occhi di ragazza mi guardano
da un paio di fiori selvatici
superstiti. In quegli occhi c'è una domanda
cui non so rispondere. Chi può giudicare queste cose?
Ma giù, sotto i mutandoni di lana,
mi si rimescola il sangue.

D'improvviso le sue mani si levano allarmate—
le anatre volano via dall'isola nel fiume,
alzandosi su questa forra.
Tolgo la sicura. Il corpo si raccoglie, si dispone al lavoro.
Devi credere nelle dita.
Devi credere nei nervi.
Devi credere in QUESTO.

Traduz. di Riccardo Duranti


5. Cosa ha detto il dottore

Ha detto che la situazione non è buona
ha detto che anzi è brutta, molto brutta
ha detto ne ho contati trentadue su un solo polmone prima
di smettere di contarli
allora io ho detto meno male non vorrei sapere
quanti altri ce ne stanno oltre a quelli
e lui ha detto lei è religioso s'inginocchia
nelle radure del bosco si lascia andare a invocare aiuto
quando arriva a una cascata
con gli spruzzi che le colpiscono il viso e le braccia
si ferma a chiedere comprensione in momenti del genere
e io ho detto non ancora ma intendo cominciare a farlo subito
lui ha detto mi dispiace veramente ha detto
vorrei tanto darle notizie di tutto un altro genere
e io ho detto Amen e lui ha detto qualche altra cosa
che non ho capito e non sapendo cos'altro fare
siccome non volevo che lui dovesse ripeterla
e io digerire pure quella
me lo sono guardato
per un pot e lui ha guardato me e a quel punto
sono saltato su e ho stretto la mano di quest'uomo che mi aveva appena dato
qualcosa che nessuno al mondo mi ha mai dato prima
mi sa che l'ho pure ringraziato tanta è la forza dell'abitudine

Traduz. di Riccardo Duranti


6. Una pacchia

Non c'è altra parola. Perché proprio quello è stata. Una pacchia.
Una pacchia, questi ultimi dieci anni.
Vivo, sobrio, ha lavorato, ha amato,
riamato, una brava donna. Undici anni fa
gli avevano detto che aveva solo sei mesi da vivere
se continuava così. E non poteva che
peggiorare. Così cambiò vita,
in qualche modo. Smise di bere! E per il resto?
Dopo, fu tutta una pacchia, ogni minuto,
fino a quando e anche quando gli dissero che,
beh, c'era qualcosa che non andava e qualcosa
che gli cresceva dentro la testa. "Non piangete per me",
disse ai suoi amici. "Sono un uomo fortunato.
Ho campato dieci anni di più di quanto io o chiunque altro
si aspettasse. Una vera pacchia. Non ve lo scordate".

Traduz. di Riccardo Duranti


7. Le pietre azzurre

Se chiamo azzurre le pietre è
perché, credetemi, azzurre è la parola giusta.
                    FLAUBERT

Stai scrivendo una scena d'amore
tra Emma Bovary e Rodolphe Boulanger,
ma l'amore non c'entra per niente.
Stai scrivendo di desiderio sessuale,
quella voglia di una persona di possederne un'altra
e il cui fine ultimo è la penetrazione.
L'amore non c'entra per niente.
Scrivi e riscrivi quella scena
finché non ti ecciti,
ti masturbi in un fazzoletto.
E ancora non ti alzi dallo scrittoio
per ore. Continui a scrivere quella scena,
scrivi di fame, di cieca energia—
è la vera natura del sesso—
un abbandonarsi con ardore alla sequenza
e alla fine la più completa rovina
se si perde il controllo. E cos'è,
cos'è il sesso, se lo si controlla?

Quella sera cammini sulla spiaggia
con il tuo amico chiacchierone, Ed Goncourt.
Gli dici che in questi giorni
quando scrivi scene d'amore puoi venire
senza muoverti dallo scrittoio.
«L'amore non c'entra per niente», dici.
Ti godi un sigaro e una bella veduta di Jersey.
La marea si ritira tra la ghiaia,
e niente al mondo può fermarla.
Le pietre lisce che hai raccolto e che esamini
al chiarore della luna sono state rese azzurre
dal mare. La mattina dopo, quando le tiri fuori
dalla tasca dei pantaloni, sono ancora azzurre.

Traduz. di Riccardo Duranti


8. Ultimo frammento

E hai ottenuto quello che volevi
da questa vita, nonostante tutto?
Sì.
E cos'è che volevi?
Sentirmi chiamare amato,
sentirmi amato sulla terra.

Traduz. di Riccardo Duranti
                                    


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