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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni pari
  
10 maggio 2003



Emilio Piccolo
Questo è il migliore dei mondi possibili

 
Temo che da me non avrai mai né un romanzo con il tuo nome
né un libro dove si parli di te quasi fossi Lou Salomé. Temo anche
che a settant’anni – tanti me ne sono assegnati – me ne andrò
lasciandoti un pezzo di strada da fare da sola. Del resto,
fossi stato più saggio, o stolto, avrei già da tempo
provveduto a rendermi più credibile al cassiere della mia banca
o sarei preside in qualche scuola della papania
e avrei fatto anche due o tre passaggi in tv.
Invece, così, tutti pensano che sono uno che ha l’insonnia addosso
e avrebbe bisogno di un prete o di uno psichiatra.

Mi hanno detto che si chiama principio di realtà ciò che mi manca;
che sono dissipatore di soldi, sentimenti e donne, specie di quelle
altrui; che non ho capito ancora che la poesia non è la vita
e che come peter pan ho bisogno sempre di capitan uncino
per fare a meno de ll’eutanasia o del suicidio.

Bene, d’accordo: questo è il migliore dei mondi possibili
e ci sta bene anche che la poesia, una poesia ogni mattina,
sia solo un espediente un po’ raffinato per portarsi a letto
la moglie del dottore di turno. Ci sta bene anche
che mentre due torri crollano e l’antrace ci ricorda
come sono buoni e generosi gli yankee
c’è ancora chi per dimenticare ha tempo per le chiacchere
e interessarsi ai fatti altrui.

In ogni caso, a nulla serve uccidere gli angeli e i demoni
che sono in noi o scordare che a dire ti amo ci vuole
tenerezza e crudeltà quanto basta per restare bambini
anche se i capelli sono ormai bianchi.
Perciò non scriverò mai né un romanzo con il tuo nome
né un libro dove parlo di te quasi fossi la mia Lou Salomé.
Mi limiterò a dirti ti amo mentre ti guardo negli occhi.
E a settant’anni me ne andrò
lasciandoti un pezzo di strada da fare da sola.


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