VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo



Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Poesie dei giorni dispari
3 giugno 2001



Tony Harrison
Catullo da Cortina

 
Le frontiere mi opprimono...
Voglio vagabondare quanto mi piace...
parlare, anche con poche parole, a tutti.
Evtusenko, 1958

Le tue caviglie grasse, di ballerina mancata,
emergono a sinistra, destra, sinistra. Senza fiato, sosto
e spio le metà sotto la sottana,
quei pallidi dieci centimetri sopra i calzini.
E una vista che fa per me. Non mi va poi tanto
tutto questo gotico e vecchio barocco.
Il berretto di pelliccia prude, sto morendo di freddo.
Ho bisogno di bere qualcosa, stare seduto e fumare.
Pronuncio la mia sola parola della tua lingua: grazie!
Baciamoci. Ridi e piroetti sull’alluce
per indicare Hus che ancora predica, carri armati russi,
li occhi senza pupille di Kafka pieni di neve.

Sbircio indietro il mio segugio. L’ho incontrato di colpo,
in un vicolo cieco, faccia a faccia. Un sorriso,
un cenno, e abbiamo proseguito. Spero se ne sia andato.
Ci denuncerebbe se vedesse la mia mano borghese
accarezzare lo zipper del tuo vestito e passare
le vertebre, le tue labbra di partito aprirsi
contro le mie. Rilassati! Nessuna causa o classe
può rubare il piacere da dentro le cosce.

Astrea! La statua di Stalin, un Santa Claus
di cioccolata, è fatta di tanti pezzi. Scendi! Scendi!
Siamo umani, giovani, vogliosi, stufi di guerre.
Voglio questa bella rossa per amica.
Scendi come una fanciulla di neve dall’aria.
Riempi la nicchia vuota di Crisostomo o Basilio,
scaccia il rigido Nelson da Trafalgar Square.
Senti le masse che gridano: Dea! e i padroni: Cagna!
Vi conosciamo, puttane e Mata Hari straniere.
Son stanco di corpi di pietra, voglio il tuo.

Il suono imbarazzante, noioso, della Sicurezza
rimbomba dentro le cupole spaccate:
Guardarsi, guardarsi da occhi allegri, da proposte di uomo o donna,
guardarsi da caucasico e mongoloide... Soprattutto, ricordare Gerald Brooke.
Oh vedo già le bandiere, quella rossa bianca e blu,
e quella rossa a mezz’asta per una scopata
fra una coppia colta in flagrante come noi due.

Il tuo corpo ingrassato dai farinacei preme
contro il falso orso mentre sbirci
in su grandi santi, il tuo collo di pesca si stira
verso un guerriero della chiesa che getta la lancia d’oro
contro il turco. Un infedele nascosto
è scagliato all’Inferno dall’esercito di Cristo.
Sono stanco. Natasha! Olga! Masha! Vieni nel mio letto
col microfono cammuffato. Lascia i vestiti - la guerra fredda
batte con le fiaccole spente alla nostra porta.

Traduzione di Massimo Bacigalupo


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