VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art

Calamus
Ianus

A cura di Giuliana Lucchini


Horst Kirchmeier

   
1-Die Nacht
2-Innenjalousien
3-Fallender Apfel
4-Büsche in Mai
5-Der Tag
6-Abendessen in Neapel
7-Fliegenbotschaft
8-Beuys
9-Gärten in Lucca I –II
10-Pfingstnacht: Online
11-Pfingstmontag: Offline

1-DIE NACHT

Das Metronom der Kaufhausuhr
Hat das zerrinnende Lied der Nacht
ausufernd, wirr und neben der Spur
zum reinen Fliessen zurückgebracht.

Die Nacht ist die Musik zu Geistern, Fratzen,
die vor dem Hinterhoffenster agieren,
umschleicht den Baum, hellwache Katzen,
sie darf ihre Soli instrumentieren,

ist Leitmotiv deiner Todesangst,
unterbrochen durch Freunde und Television.
Doch schenkt der Klang des Nichts, du bangst,
dem späten Schlaf den reinen Ton.

LA NOTTE
Il metronomo dell’orologio dei grandi
magazzini ha riportato indietro il canto
della notte che si scioglie traboccando,
confuso e prossimo alla traccia del puro fluire.

La notte è musica per i fantasmi, le smorfie,
che recitano alla finestra del cortile interno,
osserva non vista l’albero, i gatti sempre desti,
può dare strumenti ai loro assoli,

è leitmotiv della tua paura di morire,
interrotta dagli amici e dalla televisione.
Ma tu sbigottisci se il suono del nulla
Consegna al tardo sonno la nota pura.
                                              (trad. M. Nieli)

2-INNENJALOUSIEN

Geöffnet bringen sie Struktur,
zerschneiden Mauern, Tage, Bäume,
die Nächte, meine Augenspur,
die Reste Schnee, der Gottheit Säume.

Es ist das Nichts, das mich umgebend,
wie Luft im Kinderspiel sich regt.
Ihn ahnend wünsche ich ihn lebend,
den einen Gott, den nichts belegt.

Geschlossen ziehen die Lamellen
mein Leben in das Haus der Schnecke.
Die Stille wird den Raum erhellen.
Zwar tröstet sie, doch ich erschrecke.

LE VENEZIANE
Aperte portano struttura,
tagliuzzano mura, giorni, alberi,
le notti, il mio campo visivo,
i resti della neve, i lembi del divino.

E’ il nulla che circondandomi,
si muove come l’aria in gioco dei bambini.
Presentendolo, desidero che esista,
l’unico Dio che nulla prova.

Chiuse conducono le lamine
La mia vita nella casa della chiocciola.
Il silenzio rischiarerà lo spazio.
E’ vero che consola, ma io sbigottisco.
                                     (trad. M. Nieli)

3-FALLENDER APFEL

Zwischen Stiel und Apfelfliege
hält der Apfel, hält die Welt.
Lauf der Welt und nicht Intrige
will, dass er zur Erde fällt.

Dass er überhaupt gelinge,
hält die Luft ihn lang umsorgt,
dass er nicht in Stücke springe,
hat sie Flügel ihm geborgt.

Unsichtbare, feingewebte,
eines Luftgeists Requisiten.
Wie im Fallen er noch schwebte!
Luft, die mit den Früchten bebte,
zelebriert die Sterberiten.

MELA CADENTE
Tra picciolo e ombelico si regge
la mela, il mondo tiene.
Non raggiro, ma della vita il corso
Vuole che a terra infine cada.

A lungo l’aria l’ha protetta,
perché giungesse a maturare,
perché cadendo non andasse in pezzi,
d’invisibili ali l’ha provvista,

tessuti ricamati finemente,
corredo degno d’uno spirito dell’aria.
Come nel cadere si librava!
Aria, che con i frutti trema ancora,
il rito funebre celebrando.
                                    (trad. M. Nieli)
 

4-BÜSCHE IM MAI

Anonyme Fülle,
Vielfalt, grüne Pracht
legt der Rätsel Hülle
neben sich und sacht

lüftet sie Verstecke,
reisst die Masken nieder.
Grüner Busch, die Hecke,
heisst jetzt plötzlich Flieder.

Bleibt das ganze Jahr
Er inkognito,
macht nichts offenbar
grüner Soundso,

zaubert er in Mai
über Nacht und leis
strenges Zweierlei:
violett und weiss.

CESPUGLI IN MAGGIO

Una pienezza anonima
di verde uno splendore,
i veli dell’enigma
depone e cautamente

getta via le maschere,
i nascondigli svela.
La siepe, verde macchia,
si chiama ora lillà.

Se anche l’anno intero
In incognito rimane,
un verde chissà chi
che nulla fa palese,

in maggio, in una notte
produce l’incantesimo
duplicemente esatto:
violetto e bianco.
                       (trad. M. Nieli, F. Piccigallo)
 

5-DER TAG

Immer stimmt die Belichtung.
Auch was unscharf, wird scharf.
Den Sinn zu erfragen, die Richtung,
Hat er keinen Bedarf.

Frei von Menschenmoral,
entblösst er die Schösse, die Brüste,
belichtet die Freude, die Qual.
Ihm stillt das Dasein die Lüste.

Freund den helleren Träumen,
achtet er Trunkenheit nicht,
kriegt von den endlosen Säumen
der Gottheit die Zeit und das Licht,

schweigt wie Er und macht hell,
lichtige Erdenmonstranz,
die Haut und die Zartheit, das Fell,
das Herz und die Blüte, den Tanz.

IL GIORNO

L’esposizione alla luce è sempre esatta.
Anche ciò che non è nitido, andrà a fuoco.
Lui non ha bisogno
Di domandare il senso, la direzione.

Privo di morale umana
Mette a nudo i grembi, i petti,
illumina la gioia, il tormento.
A lui l’esserci sazia le voglie.

Dei sogni più chiaro amico,
non gli piace l’ebbrezza,
dai margini senza fine della divinità
riceve tempo e luce,

tace come Lui e illumina,
ostensorio luminoso della terra,
la pelle e la tenerezza, la pelliccia,
il cuore e il fiore, la danza.
                                        (trad. L. Vitali)
 

6-ABENDESSEN IN NEAPEL

Am Abend zelebriert Italien
Die Liturgie mit Brot und Wein.
Der Gott erscheint in Naturalien,
kehrt gern bei kleinen Leuten ein.

Gianvincenzo schreibt ihr kein Liebesgedicht,
er baut ein Gerät, das die Luft verbessert.
Der Fisch ist gefangen, gekauft, gewässert.
Sein Fischer traf San Francesco nicht.

Er baut ihr ein Radio. Seine Treue
Durchbricht das Programm bei jeder Benutzung,
damit sie auch hörend seiner sich freue.
Der Fisch erzählt von des Meeres Verschmutzung.

Am Abend zelebriert Italien
Die Liturgie mit Brot und Wein.
Der Gott erscheint in Naturalien,
kehrt gern bei kleinen Leuten ein.

Die kluge Sanftheit Marco’s wärmt.
Es klingt, wenn er Kleist, wenn er Hölderlin sagt.
Die Mutter allegro, der Fernseher lärmt.
Der Fisch liegt gebraten im Teller. Er klagt.

Von der Kühle der Städte tief berührt,
erwärmt mich der Freunde Güte, die Nähe.
Im Traum hat der Fisch mich ans Meer geführt,
damit ich den Ort seiner Leiden sehe.

Am Abend zelebriert Italien
Die Liturgie mit Brot und Wein.
Der Gott erscheint in Naturalien,
kehrt gern bei kleinen Leuten ein.

CENA A NAPOLI

L’Italia celebra la sera
La liturgia con pane e vino.
Appare il dio in ciò che è frugale,
si ferma volentieri presso i semplici.

Gianvincenzo non le scrive poesie d’amore,
costruisce l’apparecchio, che purifica l’aria.
Il pesce è pescato, comprato, lavato.
Il pescatore non incontrò San Francesco.

Le costruisce una radio. La sua fedeltà
rivela il programma in ogni momento,
ella ascoltando di lui si rallegra.
Il pesce racconta la sporcizia del mare.

L’Italia celebra la sera
la liturgia con pane e vino.
Appare il dio in ciò che è frugale,
si ferma volentieri presso i semplici.

La dolce intelligenza di Marco riscalda.
E’ piacevole quando dice Hölderlin, quando Kleist.
La madre è vivace, la televisione fa rumore.
Il pesce è cotto nel piatto. Si lamenta.

Dalle fresche città toccato a fondo,
la bontà degli amici mi riscalda, la vicinanza.
In sogno il pesce mi ha portato al mare,
perché vedessi il luogo del suo dolore.

L’Italia celebra la sera
la liturgia con pane e vino.
Appare il dio in ciò che è frugale,
si ferma volentieri presso i semplici.
                                               (trad. M. Nieli)
 

7-FLIEGENBOTSCHAFT

Musik sind meine Schritte mir,
der Einsamkeit vertraute Klänge.
Weltweise summt ein Fliegentier.
Dass mich zu heitern ihr gelänge.

Sie landet über meiner Braue,
geflügelt wie der Götterbote.
Und summt die Botschaft, der ich traue:
Vom grossen Gesang fehlt manche Note.

Zu Ende gesummt ist bald mein Lied,
in der Spanne eines Tages.
Wenn mitten im Summen der Tod mir geschiet,
ich klage es und ich trag es.

AMBASCIATA
I miei passi sono musica, per me,
intimi suoni della solitudine.
Una mosca ronza, esperta del mondo.
Che le riesca di rallegrarmi!

Atterra su un mio sopracciglio,
alata come il messaggero degli dei
e ronza un’ambasciata di cui mi fido:
al grande canto manca qualche nota.

Presto è ronzato alla fine il mio canto,
nella durata di un giorno.
Se la morte mi coglie nel mezzo del ronzare,
me ne lamenterò e l’accetterò.
                                         (trad. Luca Vitali)
 

8-BEUYS

Der schwarze Flügel,
der graue Filzhut,
der Notenständer,
die Geigenreste.

Der Filzhut,
der Notenständer,
die Geigenreste,
der Flügel.

Der Notenständer,
die Geigenreste,
der Flügel,
der Filzhut.

Ich suche keine Bedeutung.
Die Dinge suchen in mir
nach einem Auge,
das sie zu sehen
imstande ist.
Neu.
Dann erzählen sie ihre Geschichte.
Leicht und langsam,
rätsellos.

BEUYS

L’ala nera,
il cappello di feltro grigio,
il leggio,
i resti del violino.

Il cappello di feltro grigio,
il leggio,
i resti del violino,
l’ala.

Il leggio,
i resti del violino,
l’ala,
il cappello di feltro grigio.

Non cerco alcun significato.
Le cose cercano in me
un occhio,
che sia in grado
di vederle.
Nuovo.
Poi raccontano la loro storia.
Facilmente e lentamente,
senza enigmi.
                        (trad. M. Nieli)
 
 

9-GÄRTEN IN LUCCA

I
BOTANISCHER GARTEN
Verjagt aus dem Paradiese,
bin ich im botanischen Garten.
Ich suche Frau Holle’s Wiese.
Die Brote, die Äpfel, warten.

Geheimer Wege kund
Sind Vögel, Käfer, Blüten.
Die Träume, der Nacht behüten
Joringels glühenden Mund.

Lateinisch sind alle Namen
Der Pflanzen, Sträucher, Bäume.
Der Zauberblume Samen
Streun Märchen in meine Träume.

L’ORTO BOTANICO

Cacciato dal paradiso
Mi trovo nell’orto Botanico.
Ricerco il prato di Frau Holle.
Attendono pani e mele.

Delle vie esperti,
uccelli, coleotteri, fiori.
Sogni notturni custodiscono
Di Joringel la bocca ardente.

Latini sono tutti i nomi
Di piante, arbusti, alberi.
Le fiabe cospargono i miei sogni
del seme del fiore magico.
                                 (trad. F. Piccigallo)

II
GESCHLOSSENE GÄRTEN

Vor dem Garten der Villa Bottini
Trotzt ein verschlossenes Tor.
Der Kaffee von Bei und Nannini
Lockt Phantasien hervor:

Im Bardunkel steht ein Knabe.
Hat er den Schlüssel zur Tür?
Anmut, die Göttergabe
Belohnt mein feines Gespür.

Schwarzäugig öffnet er Pforten:
Comune, Bottini, Pfanner.
Der Knabe ist allerorten.
Am Abend schwingt er ein Banner

Sankt Paolino zu Ehren,
beleuchtet von Lucca’s Mond.
Die Pfannerfiguren verkehren
Nachts mit ihm wie gewohnt.

Er lebt in der Villa Bottini,
im heiteren Fresco versteckt.
Gedreht hat ihn Pasolini,
wie er sich streckt und reckt.

Im Garten der Villa Bottini:
Töne, seltsam geschwind.
Mit der Geige des Paganini
Huldigt ihm der Wind.


GIARDINI CHIUSI

Davanti al giardino di villa Bottini
mi sfida una porta serrata.
Il caffè di Bei e Nannini
suscita fantasia:

nel buio del bar un ragazzo.
Possiede le chiavi della porta?
Il fascino, dono divino
Appaga il mio senso sottile.

Con occhi neri apre i cancelli:
Comune, Bottini, Pfanner.
Il fanciullo è dappertutto.
Di sera porta una bandiera,

indossa in onore di Paolino
un costume, sotto la luna lucchese.
Le sculture di Pfanner di notte
Lo incontrano, come sempre.

Lui vive nella villa Bottini,
in un affresco sereno nascosto.
Filmato ha di lui Pasolini,
quando si stira e si allunga.

Nel giardino di villa Bottini,
stranamente veloci i suoni.
Col violino di Paganini
il vento gli rende omaggio.
                                    (trad. F. Piccigallo)
 
 
 

10 - Pfingstnacht: Online
…der du der Tröster wirst genannt…

Älteste aller Menschenlüste:
tief in die blaue Kugel zu schauen.
Kartenglück pur. Dir reichen Brüste
Nährende, handlinienkundige Frauen.

Denkst du, die tiefste Tiefe des Scheins,
'tiefer noch als Herzeleid',
wäre nur Lüsteln, Sinnengegaukel?

Lust, die nicht zweierlei Lust, die die Eins,
süchtelnde Geilheit, a kind of god light,
steigt mit mir auf die Internetschaukel.

Nachtflug durch Mauern, Zeit und Raum.
Gregorianik der Lettern durchbricht
dunkelste Cyberhaft: Mechthilds Gedicht
tröstet. Der Pfingsttag kniet im Baum.

Notte di Pentecoste: online

…che tu il Consolatore sei chiamato…

La più antica di tutte le voglie dell'uomo:
guardare a fondo nella sfera azzurra.
Pura fortuna nelle carte. Donne nutrienti,
esperte di linee della mano ti offrono i seni.

Pensi tu, la più profonda profondità dell'apparire,
"più profonda ancora del dolore del cuore",
sarebbe solo oscenità, buffoneria dei sensi?

Voglia, che non è duplice, ma solo una,
avida lussuria, a kind of god light,
sale con me sull'altalena di Internet.

Volo di notte attraverso mura, tempo e spazio.
Canti gregoriani le lettere attraversano il più oscuro
Cybercarcere: la poesia di Mechthild consola.
Il giorno di Pentecoste si inginocchia di fronte all'albero.
 

11-Pfingstmontag: Offline
und wehr des Fleisches Ängstlichkeit

Ich bin der Speicher deiner Maße,
der Länge deiner Haare, Lider,
für deine nackten Sohlen Straße,
als Hemd bedeck ich deine Glieder.

Mit deinen Fingern spiel ich gern,
die Achsel ist mein Trinkgefäß,
bin Nagelmond und Augenstern,
bin deine Rose im Gesäß,

bin Speichelbad um deine Lippen,
dein Zähnelachen und dein Weinen.
Ich suche Inline-Skating-Klippen
Und zuck im Steifen, schlaf im Kleinen.

Dein Du ist meine Obsession,
dein Körper: fleischgewordener Geist.
Das sei nur eine Sex-Vision?
Ich bin ein Sinnenmensch - du weißt.

Lunedì di Pentecoste: Offline
…e difenditi dall'angoscia della carne…

Sono l'archivio delle tue misure,
della lunghezza dei tuoi capelli, delle ciglia,
sono la strada per le tue suole nude,
come camicia copro le tue membra.

Con le tue dita gioco volentieri,
la tua ascella è il mio bicchiere,
sono la luna delle tue unghie, la stella
dei tuoi occhi, sono la rosa del tuo didietro,

sono il bagno di saliva delle tue labbra,
il tuo ridere a bocca aperta e il tuo piangere.
Cerco scogliere per pattini a rotelle
palpito nell'erezione, dormo nella mollezza.

Il tuo Tu è la mia ossessione,
il tuo corpo: spirito incarnato.
Sarebbe solo una visione sessuale?
Sono un uomo sensuale - lo sai.

(trad. Marco Nieli e Horst Kirchmeier)


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