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Franco Buffoni, Songs of spring

   
Premessa del traduttore

Scegliendo Songs of Spring - cuore dei verso "Where are the songs of Spring? Ay, where are they?”, il primo della terza strofa di "To Autumn” di John Keats - come titolo per questo Quaderno di traduzioni, ho inteso anzitutto rendere omaggio alla lingua poetica su cui maggiormente mi sono esercitato nel corso degli anni, nonché al poeta che credo di aver tradotto nel modo più organico. Ma ho anche pensato di seguire un grandissimo esempio. Quello di Rilke, che dopo aver tradotto “L’infinito" di Leopardi, in dubbio se si trattasse di sostantivo o di aggettivo sostantivato ("Die Unendlichkeit" o "Das Unendliche") lasciò “L’infinito" come titolo. Indicando così la via alla perfetta traduzione. Di poesia.

Nel 1988 - quando si trattò di scegliere un'epigrafe per il convegno "La traduzione del testo poetico" che si tenne presso l'Università di Bergamo ? contrapposi alla ben nota battuta di Robert Frost (“What is poetry? What gets lost in translation") una sentenza di Iosif Brodskij: "Poesia è traduzione. Traduzione di verità metafisiche in linguaggio terrestre". Sulla linea di quello che -  l'anno successivo - sarebbe divenuto uno dei cardini operativi del semestrale “Testo a fronte": ogni atto di parola è un atto di traduzione; la traduzione letteraria, e in particolare la traduzione di poesia, fiorisce laddove la poetica del traduttore incontra la poetica del tradotto.
Da tale incontro “poietico" consegue -  dovrebbe conseguire - un testo dotato di vita estetica autonoma, libero dall'annosa contrapposizione tra lingua poetica e lingua del tempo, come dalle consuete dicotomie tra belle infedeli e brutte fedeli, fedeli alla lettera o fedeli allo spirito, ut orator/ut interpres, o per dirla con Mounin "traductions des poètes" e "traductions des professeurs". Quando, su invito di Marco Zapparoli, editore di "Testo a fronte", l'anno scorso mi decisi a raccogliere alcune delle pagine tradotte in varie occasioni, ero convinto che si sarebbe trattato di un lavoro veloce e piacevole. Invece l'accostamento di testi lontani tra loro nel tempo e nello spazio - sia per quanto attiene la provenienza "straniera", sia - ormai, anche - per le mie personali stratificazioni traduttive ? - si è rivelato un atto piuttosto temerario. Non funzionava più quasi nulla delle "soluzioni" lessicali e sintattiche escogitate un tempo, e - a contatto con quelle - mi sembrava che non funzionassero nemmeno le traduzioni più recenti, inedite. In molti casi decisi pertanto di tradurre ex novo, per poi spesso optare ugualmente per l'eliminazione di quel testo da questo volume. Le pagine che seguono sono dunque il frutto di una serie di (sofferti) incontri poietici, nel corso dei quali ho sempre cercato di smussare le sregolatezze del poeta, ma anche di togliere al professore il dito indice dalla fronte, per impedirgli di affermare che la luna è coperta.

Poeti tradotti
Euforione - Varrone Atacino - William Shakespeare - Refael da Faenza - Agnelo Dato
Immanuel Frances - Allan Ramsay - Robert Ferguson - Samuel Rogers - William Wordsworth - Samuel Taylore Coleridge - Walter Savage Landor - Caroline Anne Bowles - George Gordon Byron - Percy Bysshe Shelley - Felicia Hemans - John Keats - James Clarence Mangan - Algernon Charles Swinburne - Yhomas Hardy - Oscar Wilde - Rudyard Kipling - Edward Estlin Cummings - Wystan Hugh Auden - Kathleen Raine - Stephen Spender - David Gascoyne - Elaine Feinstein - Tomas Transtromer - Marie-Claire Bancquart - Jim Burns - Jeremy H. Prynne - Seramus Heaney - Johann Hjalmarsson - Eddy van Vliet - Dave Smith - Jaime Siles - Bernard Simeone

Excerptum

Così Algernon Charles Swinburne

This bitter love is sorrow in all lands,
Draining of eyelids, wringing of drenched hands,
Sighing of hearts and filling up of graves;
A sing across the head of the world he stands,

And one that hath a plague?mark on his brows;
Dust and spilt blood do track him to his house
Down under earth; sweet of lip and cheek,
Like a sweet snake's breath made more poisonous

With chewing of some perfumed deadly grass,
Are shed all round his passage if he pass,
And their quenched savour leaves the whole soul weak.
Sick with keen guessing whence the perfume was.

As one who hidden in deep sedge and reeds
Smells the rare scent made where a panther feeds,
And tracking ever slotwise the warm smell
Is snapped upon by the sweet mouth and bleeds,

His head far down the hot sweet throat of her –
So one tracks love, whose breath is deadlier,
And lo, one springe and you are fast in hell,
Fast as the gin's grip of a wayfarer.

Così Franco Buffoni

Fa male ovunque questo amore?fiele,
Svuota le tombe, fa torcere le mani,
Piangere gli occhi, sospirare il cuore,
Sta come un segno sulla fronte al mondo,

Una ferita incisa tra le ciglia.
Polvere e sangue mostrano le tracce
Della sua dimora sotterranea,
Profumo dolce la sua bocca effonde

Velenoso come?alito di serpe
Intriso d'erbe. Mortale
Per l'anima che lungo il suo passaggio
Se ne voglia nutrire, credendo di capre
Donde venga. Come chi, nascosto nella macchia,

Sentendo l'odore di pantera,
Ne segua le tracce ancora calde
E da quella bocca venga morso, e sanguini

Col viso immerso nella sua dolce gola,
Così chi segue amore, il cui respiro
È più mortale, precipita all'inferno,
Rinchiuso, come un viandante nella trappola.


Bouvard

Die Unendlichkeit" o "Das Unendliche".
La poesia come traccia. Spuren.

Again, again, I see this form repeated.
Allt sjunger. Ni ska minnas det. Res Vidare!
...y que una noche nos hacemos viejos.

L'insonnia brulica di parole. Anche la vita. Tra un'occupazione e l'altra.
Questione di stile. Cioè di tempo.

Disoccupare la strada dei sogni.
                                                    Disoccupare i sogni.
                Disoccupare.

Again, again, I see this form repeated.

Pécuchet è d'accordo!


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