VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Luther Blissett

Beatrice
My heart is full of troubles
Interventi



E cosa rimarrà domani

   
E cosa rimarrà domani di tante telefonate nel cuore della notte
spese a parlare di poesia e del bambino che non dorme bene in primavera,
a ricordare le cose che ci siamo detti quando ancora non osavamo
confessarci di provare terremoti nel cuore e alluvioni da sradicare i tetti
delle case perbene, quando mi hai detto esitando mi piace la tua voce
e parlare con te è come ascoltare un violoncello di Bach perduto nel vuoto
dell'universo, in cui continuiamo a  volteggiare
libellule senza nido e senza
meta

e cosa rimarrà domani di tante carezze strappate al delirio del mondo che trotta
e trotta, senza curarsi di dolori del pericardio e crisi matrimoniali,
cosa rimarrà di noi, che sappiamo di non essere vivi un attimo
che tra le braccia
l'uno dell'altra
 e domani torneremo alla maniacale cura dei nostri inferni in offerta speciale,
cosa rimarrà di tanti messaggi scambiati nella pausa tra una lezione e l'altra
come se soltanto nelle voragini di vita si potesse dire semplicemente ti amo
e mi manchi terribilmente, e non si sapesse
che i poeti amano le galassiee le iridi
azzurre
più dei supermercati e delle passeggiate domenicali al centro

e cosa sarà di tante serate spese a ubriacarmi del tuo sorriso di angelo triste
e fuori moda, a leggere enigmi nelle pieghe del tuo volto di donna-canguro
che avresti potuto comparire in un quadro di Basquiat tanto sei bella
e brilli come una luna desolata nel cielo dei senzatetto e dei senza-patria,
come se non sapessi che dolori mestruali e crisi d'asma non bastano mai,
in questi casi, a rinsaldare i conti e che ancora pensi a me con la smania
di una sedicenne di fronte a un cielo stellato
o a un jeans da sbottonare
la prima volta

adesso sento che se domani ti cercassi all'uscita del lavoro
e col sorriso dell'impiccato dei tarocchi
ti chiedessi vuoi venire a vivere con me stasera
e poi ti spogliassi con tenerezza per non bruciarmi le dita
come i bambini quando toccano il fuoco
o ti sussurrassi voglio perdermi dentro di te
come gli angeli che prendono autobus senza meta
nel cuore della notte in una città qualsiasi,
mi prenderesti per mano senza balbettare una risposta
e, toccando il cielo o il buco nero della  vita
con un dito, daresti via tutto quello che hai quello che sei
come un serpente a sonagli cambieresti pelle e sguardo
 
daresti via la tua aria da donna matura per essere semplicemente viva
per essere tutta qui tra le mie palme faccia e lingua e seno
per mordermi di una felicità strappata al domani che non verrà più.


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