VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
Electronic Center of Arts

Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Luther Blissett

Beatrice
My heart is full of troubles
Interventi



Aspettando di risentire la tua voce, baci

   
Roma a metà Aprile puzza del gasolio delle autocisterne
e la Basilica di San Pudenziana non è un gran ristoro per i miei sensi sfatti.
Non ci sono cose che mi riportano a te in una strada affollata di gente
che sa dove sta andando e perché, tranne se alzo gli occhi al cielo
e vedo il colore dei tuoi occhi stampigliato tra i cirri e della maglietta
che ti dona tanto, poi ho un'erezione ricordando la tua fica bagnata tra le lenzuola
e mi ripeto, questo deve essere quello che gli uomini intendono
quando pronunciano la
parola giubileo.

Cosa significa un amore impossibile, è una cosa mostruosa come
se dimostrassero che un bambino venuto alla luce non può per legge
avere diritto alla vita. Cosa si fa in questi casi? Né tu né io sappiamo cosa
rispondere, ma intanto il neonato è cresciuto e quelli continuano a bombardare
tra un parto e l'altro, per il bene della nazione. Attraverso il tunnel
affumicato come il ventre della balena senza guardare se alla fine ricompare la luce.

Monet negli ultimi anni, diventato cieco, dipinse sempre la stessa cosa,
uno stagno di ninfee colorate, come se non ci fosse altro da dipingere o scrivere
che quella felicità senza paura di cui sono fatti
i minimi spostamenti d'ombra
del giorno.
Ma lui, si sa, era un artista borghese, e non ha mai veramente sputato sangue
per pagare l'affitto o per far quadrare i conti alla fine del mese. In occasione
della guerra franco-prussiana scappò disertando ad Amsterdam, dove si nascose
dipingendo i canali fino a Comune terminata. Anch'io diserto continuamente,
l'arruolamento nelle file dei distinti rappresentanti di realtà non fa per me,
solo ci sei tu come un lago di ninfee e le tue minime variazione di luminosità

Ore 12.30, Via dei Serpenti, ascolto la tua voce da duecento chilometri
di distanza, nel traffico dell'ora di punta. Ti manco tanto, anzi no,
vorresti stringermi tra le tue braccia, forse sarebbe meglio non ci vedessimo più.
Cazzo, certe volte vorrei essere cieco e sordo, guardare gli umani
dalla penombra antidiluviana di una cataratta da rettile, vedere se per caso
le cose che fanno e dicono hanno lo stesso peso specifico e soprattutto
la stessa velocità della luce. Nel frattempo ripenso al cielo burrascoso di Le Havre,
vasto come la tenerezza che sento per te,
capace di contenere anche le cose più
sordide,
come scopare in piedi nei cessi della stazione. E' allora
che mi decido a lasciarti nella segreteria un ultimo disperato messaggio d'amore,
ma non è un caso se mi escono solo queste povere insignificanti parole:
aspettando di risentire presto la tua voce, baci.


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