VICO ACITILLO 124 - POETRY WAVE
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Direttore: Emilio Piccolo


Sans passion il n'y a pas d'art


Calamus
Almanacco di poesia


Erminia Passannanti

   
Al frantoio
II sentiero delle more
In Memoria
Are you the one?
Poetry as affiliation
The Night Bard
Testamento n. 1
La vita
Desiderio dell’auto-annientamento



Al frantoio

ignoro il nuovo
ho un occhio storto
guardo
ricordo tutto
eh, si
ricordo troppo
le storie dei miei avi.

con un basto pesante sulla groppa
vengo alla grossa macina
di cui mi dico l'asina.
fui una stupida,
penso talvolta: sono stata
di qualcuno, appartenevo
a un tarlo, alla mola cigolante
il cui peso apprendevo
scavando in tondo un solco,
a testa bassa.

avevo costantemente
nella testa quell'odore
di sansa, l'intenso
verde-oliva della pietra,
il volo scomposto delle mosche
e mio padre che assaggiava l'olio
con due dita - fuori di li,
l'aria era bianca.

lo chiamano percorso.
se avessero prodotto
vasellame, sarebbe stato,
quel fosso circolare,
una perfetta tomba per l'oggetto.

io vi stampavo l'orma del mio zoccolo...

si riduce, il presente,
a una massa pastosa per il torchio,
anno per anno, un giro dopo l'altro
e distilla una nenia.
si decanta da sola, sono stanca.

II sentiero delle more

per quelle lente ore in cui
conosceste l’attesa del martirio
su gradini di terra come di chi
da vergine é immolata - voi,
dico a voi, che con tenere dita
toccaste le piaghe
di un lebbroso
e celaste la chioma sotto un ruvido saio
per chinarvi pietosa
su quel corpo straziato, che
a vostro dire palpitava ancora –
per quelle ore, io vi porgo la rosa,
unica spettatrice di tante sedie vuote

morta che fu, l’anima sua dinanzi
e le membra vedevo agitarsi nell’aria
e pulsando sgorgare la ferita
là dove le sue reliquie
tengono a coppa il sangue

venite -
aveva, il sentiero delle more,
colpito la sua immaginazione –
ecco i sassi, ecco gli  arbusti
che sostennero il rogo
e laggiù, per quella bella santa,
mirate come il rovo ai suoi piedi si crebbe
a formare una croce

io stava come presa da un delirio di voci
e volentieri ml denudava il petto
e me ne andava vagando senza meta
finché qualcuno mi riportava a casa

ratto, come di un sogno alato che partiva dal
fondo, fu l’ascendere ai cielo pei segno di una spada:
lì riconobbi Chien, agile sua moneta, vidi steli di
ombre, e l’acqua e il fuoco...
o vergine radice, altre volte mi ardeva,
non comprendendo come,
un dispregio del mondo.

In Memoria

Vero triste dettato
mentre con la guancia premuta
contro la terra nuda
vedevo la bambina tutta sporca
corrermi incontro per corridoi d'erba
e l'aria intorno frolla
era come la vita soptto la pioggia
quando con padre e madre

Tetre carcasse abbandonate
nei prati verdi delle ocse tolte
l'una arruginita coricata sul fianco
quasi dormisse dove spuntano
nell'ombra bacche bianche
l'altra rimasta in piedi
incoronata di malva e pungitopo
nei suoi tondi segreti d'oltresponda

Lenta lumaca dall'involucro leso
in cui il cielo rimbomba
tra le pareti concave - presa
così nei suoi umori autunnali
che dalla terra sa come il piede
s'infossa - come in un solo mattino
si schiudano le larve inosservate.

Are you the one?

are you the one
so frequently referred to
in my book?
you the major influence
a constant source of advice
the instigator of so many
articles?

are you the one
to whom this book is dedicated
the writer-non-writer
who proclaims verse
in a sublime
form and gathers all the stars
over the lead pavement

where he stands
nightly
perhaps alone?
are you the one that
once begun
his action
inside a poem
creates within a frame of coal
a plunge
of diamonds?

are you
the one wearing a white apron
who I remember unloading a lorry
under my mother's flat
unloading it of an encumbering
love poem
which weighed on your shoulders
like the body of lamb
butchered sacrificed for our
seasonal recurrences

you the only one who felt
dismayed
by your own
strength?

for you the sky opens
and a light is poured on your paper
at once with soft snow
in sparkles of doctrine
while I continue wondering
who
are you.

Poetry as affiliation

I belong to you
John the Baptist
because you are mad
because you make me shake
and laugh and cry with
horrendous joy.

I belong to the morning of your
wild nakedness
to the bare stones and filthy waters
where you baptize me as if I were Christ
where the light is washed up too
and contaminated.

I belong to you as to the man
whose feet I kiss
whose wound I touch
whose body I use
for ever.

Poetry originates in love and ends
in exploitation.

The Night Bard

The first story I ever heard
Was that of Icarus
Of how he
Missed the sun
And how he fell and sank
Deep in the sea
Leaving in the sky the trace
Of his parable.
And also of how that flight
Was all Daedalus’ making, Daedalus’
Plan.

I heard the story at bed-time
Murmured in cold indigo depths
Rising from the grotto
Of my father’s mouth
My confidential aedo
Turning  on me his vacant gaze
Blinded by the night gloom.

And I would know the fire
Burning Icarus’ wings
As dreams in adolescence
The splash of his limbs disappearing
In a blue chasm
Daedalus high above witnessing the fall
with a desperate howl.

Thirsty I would call for water.
And  in the dark I’d sense
Each crevice of my father’s face
With minute fingers.

Bard of mankind
Father of lost traces
On whose chest I would
Place my ear
To seize the voice of the unsaid
All the whispers from the starry branches
Of his forest
The blood resonance
In him that run in me
Like a deep river.

Testamento n. 1

il mondo come disastro
un catalogo d’ effetti fenomenici
queste rose che ti appartennero
corpo d’ una diacronia
bocca d’una cavità d’inferno

Purgatorio del Paradiso
dei tuoi contemporanei
gloria della lingua
e -  dunque - struggimemento

fui il Vangelo di mio padre
e lui fu il mio Mosè
praticavamo il digiuno mortale
mia madre era la nostra edera
traversai le acque

delle nostre vite riposte nelle mani
delle nostre sorelle
dei nostri fratelli
sebbene non credessimo più nella gaiezza
- il che implicava una divina urgenza

figlia mia
posta in mezzo
a questa futile disputa
fiore nato su una roccia muschiosa
mio negativo retorico
tu vivi
poichè sopravvivesti

speranza di quelli che non sanno amarci
e che noi non amiamo
in questa nera Europa
di passati legami

tu esigi ch’io non dimentichi
e mai dimenticherò

fiore, oppure voce
del nostro tempo
che rinunciò a parlare
che rifiutò di ascoltare
che raccolse tutte le sue cellule
e guardò per giorni
gli alberi invernali oltre la cornice
della fienstra

rosa sabbiosa in un teatro di  parole
abbandonata
alla ragione e alla redenzione.

"Testament n.1"

the world as a disaster
a catalogue of phenomenal effects
these roses that belonged to you
the body of a diachrony
a mouth onto an infernal cavity

Purgatory of the Paradise
for your contemporaries
glory of the tongue
and therefore labor

I was a Gospel to my father
he was my Moses
we practiced fastening to death
and my mother was our ivy
I traversed the waters

of our lives which was in the hands
of our sisters
and brothers
yet we no longer believed in happiness
- which implicates a religious urge

oh, my daughter
set in the middle of such
pointless debate
flower on a mossy rock
my rhetorical negative
you live
since you survived

hope of those who cannot love us
and who we do not love
in this black Europe
of past boundaries

you want me never to forget
I will keep it for ever in my heart

flower, or else voice
of our times
who renounced talking
who refused listening
who gathered all her cells
and watched for days
those stormy trees behind the window
frame

sandy rose in a theatre of words
left alone
in reason and redemption.

La vita

La vita - questa che vedi –
é il male
posto
ai limiti comuni

carattere bieco e
incerto – diceva un pazzo -

in quei pomeriggi
estenuanti d’agosto, misura
- forse essenziale -

dell’agire umano – in musica
in scritti ed in pitture
legge conformitá ragione

l’interdizione [del savio]
ne e' l'esempio.  

Desiderio dell’auto-annientamento

Ho seguito una linea
Mai primaria

Tutti i miei desideri si prosciugano
Diventano vittime

Ravvio il mio destino
Come un pettine

Mi strazia la strutturale
Somiglianza tra il desiderare

Del desiderio la rovina

E la volontà stessa del nulla.
È ciò che agognano le masse.