Lo stridore di un anno
che nasce
                  
                  La
notte suona arpeggi di stelle
                  
                  
                  
                  
                  Lo stridore di un anno che nasce
                  
                  Lo stridore
di un anno che nasce
                  
                  imprime
e fuoco sulla pelle
                  
                  graffi
di quel tuo sguardo,
                  
                  schermo
di un colloquio rimandato.
                  
                  Non trovo
pace né silenzio
                  
                  tra i colori
della festa,
                  
                  non pause
nell’enigma
                  
                  dettato
alle illusioni,
                  
                  all’orizzonte
dove la mancanza
                  
                  non sa
più narrare una speranza.
                  
                  Se spegni
i sogni
                  
                  la cenere
resta
                  
                  a coprire
braci
                  
                  di racconti
e frenesie…
                  
                  Mormoro
bugie al mio pianto,
                  
                  voglio
mille e mille  baci,
                  
                  non cedo
al disincanto.
                  
                  La
notte suona arpeggi di stelle
                  
                  La notte
suona arpeggi di stelle
                  
                  ma non
odo splendore.
                  
                  Una luna
gonfia come il cuore
                  
                  intona
nenie,
                  
                  scompone
desideri sul cuscino.
                  
                  Brancola 
nel buio
                  
                  il corpo
sedotto da un ricordo
                  
                  inventando
carezze e magie
                  
                  numerate
a mezza voce.
                  
                  Limite
è il vuoto
                  
                  mentre
incido poesie
                  
                  su quello
che non dico.
                  
                  Intanto
tu reciti in falsetto
                  
                  e apri
la scena a piacimento
                  
                  con parole
controvento.